sabato 5 febbraio 2005

Storie della bassa... :-)


L'ho visto e non ho potuto resistere: mi sono preso un altro libro di Guareschi. Leggendo l'introduzione ho riconosciuto, qua e la, lo stile della gente della bassa di una volta, quella che se ne sta andando, quella che ogni tanto vado ad accompagnare nell'ultimo viaggio.


Io so che quando ero ragazzo, mi sedevo spesso sulla riva del fiume e dicevo: "Chi sa se, quando sarò grande, riuscirò a passare sull'altra riva!". Sognavo di conquistare una bicicletta. Adesso ho quarantacinque anni e ho conquistato la bicicletta. E spesso vado a sedermi come allora sulla riva del grande fiume e, mentre mastico un filo d'erba, penso: "Si sta meglio qui, su questa riva".


Ad un certo punto mi é anche venuta in mente il boss...


Come mi irrita la saggezza dei "funzionari" che fanno il nido dappertutto, anche nei luoghi più impensati e ti aspettano al varco.
...
Io non mi sono mai pentito nella mia vita d'aver fatto l'indomani quello che potevo fare oggi.
...

E ascolto le storie che mi racconta il grande fiume, e la gente dice di me: "Più passa il tempo, e più diventa svanito". Invece non é vero perchè io sono sempre stato svanito. Grazie a Dio.


Questo post lo dedico alla gente della bassa che, come il grande fiume, in fondo in fondo non cambierà mai. E quando ho il timore che ciò possa non essere vero penso a quel peasino con i piedi a bagno nel fiume e, come farebbero Zetag ed i suoi compaesani, mi dico: "Mai pagüra!".



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