domenica 28 novembre 2004

Il crollo delle certezze


Una persona nella vita ha bisogno di punti fermi e cosa c'è di meglio di un paracarro come punto fermo!  Il mio stava davanti a casa del Rebus, é sempre stato li da che io lo ricordi. Ci ha lasciato, strappato all'affetto dei suoi cari, per colpa di un marciapiede che adesso occupa al suo posto. Mi é sempre piaciuto perchè rappresentava la praticità con una spolverata di cattiveria. Aveva sostituito i suoi predecessori abbattuti dalle macchine e doveva la sua longevità al fatto che il padre del Rebus lo aveva riempito di cemento e lo aveva incementato a terra. Era li tranquillo, ma pronto a reagire se disturbato da un paraurti. Simbolo vivente della frase di Orazio che Dannunzio volle nel suo blasone: "Immotus nec iners" (Fermo ma non inerte)

La tecnologia avanzata...


Un caloroso benvenuto alla nuova interfaccia di Splinder [...nel senso che gli darei volentieri fuoco... ]. Vediamo:


  • Nuova interfaccia grafica = Ci metto una vita a scaricare le pagine e il pannello di controllo [...potevate pensare anche a noi sfigati con il 56k... ]

  • Nei preferiti c'è solo la testa del post = Mi tocca aprire lo stesso tutti i blog a meno che l'autore non sia stato telegrafico [...ancora grazie dal mio paleomodem... ]

  • I commenti sono gestiti ad icone = Per scoprire chi é un "utente anonimo" non basta più leggere ma devi andare a ripescarlo con i tooltip [...più semplice, no?...]

  • É stata mantenuta l'interfaccia di scrittura = Quindi o usi explorer o posti in HTML o usi un programma esterno
Se qualcuno ha trovato qualcosa che possa sembrarmi utile me lo comunichi. Comunque io continuo a pensare che si tratti di tecnologia avanzata... nel senso che gli avanzava nel cassetto e non sapendo dove metterla l'hanno cioccata a noi.

venerdì 26 novembre 2004

"Quando fai un favore a qualcuno...


...la cosa peggiore che può capitarti é che si ricordi."
Ieri salgo in segreteria per portare delle carte e torno indietro con un calcolatrice per controllare come mai si inceppa la carta. Passo dal vicino e finisco a vedere perchè non va la stampante. Ripasso oggi in segreteria e ne esce dopo aver dato un'occhiata ad un programma che da problemi. Tra un po' i tecnici informatici dovranno andare in giro con un segno di riconoscimento come gli ebrei durante la guerra così che uno per strada possa fermarli e dire: "Tu, vieni che non mi funziona il tostapane!"


Lo dicono le stelle... bho


Ennesimo test, questa volta preso da DrakeSky, su quanto siamo fedeli alle caratteristiche del nostro segno zodiacale... Come Scorpione mi difendo veramente bene, l'ascendente lascia un pochino a desiderare.  É per questo che mi porto dietro il QMan, lui é leone ascendente leone: praticamente é l'eletto!







You are 80% Scorpio





You are 27% Leo



Chiudiamo con il test "Che numero sei?". [...sono un numero verde, qui chiamano tutti per cercare assistenza... ]








You Are the Helper

2
You always put on a happy face and try to help those around you. You're incredibly empathetic and care about everyone you know. Able to see the good in others, you're thoughtful, warm, and sincere. You connect with people who are charming and charismatic.


mercoledì 24 novembre 2004

Ne' neve, ne' pioggia, ne' calore, ne' oscurita' della notte...


...trattiene questi coraggiosi corrieri dal rapido completamento del loro giro. Questo é il motto dei postini americani. Inizio a pensare che quelli turchi siano più simili a quelli italiani o meglio ancora a quella famosa battuta che diceva: "Per te scalerei le vette più alte del mondo, attraverserei i deserti più desolati e le lande più fredde del Polo Nord. P.S. Vengo a trovarti domenica…se non piove". Non vorrei essere apprensivo, ma delle cartoline spedite dall'aeroporto di Istambul la vigilia di Halloween non ho ancora avuto notizie. Mi spiacrebbe sembrare il solito pidocchio, ma ho pagato 700mila lire per ogni francobollo... capitemi!


lunedì 22 novembre 2004

Programmatori AKA latinlover


Mi é arrivato ia mail sto pezzo e lo posto per permettere a tutti di godersi un po' di autoironia da informatici. Per fortuna il pezzo é firmato così posso apertamente ringraziare l'autore: Edoardo Martelli

Da qualche tempo sentivo come un bisogno insoddisfatto. Non ero certo di cosa fosse, era come una strana sensazione alla bocca dello stomaco e al basso ventre. Come la mancanza di qualche cosa di tenero. Ho provato ad affrontarlo nei soliti modi: ho installato una nuova scheda video con 512MByte di VRAM a uno zillione di MegaHertz. Disegna in un secondo più poligoni di quanti ne immaginasse in un'ora un'intera comune di hippie sotto acido negli anni '60. Eppure, niente da fare. Il bisogno era ancora lì. Come se non fosse stata QUELLA la morbidezza di cui avevo bisogno. Ma cosa si può volere di più che uno zillione di poligoni?
Mi misi a partizionare l'hard-disk e a provate nuove distribuzioni di GNU/Linux, un'attività che dà grandi soddisfazioni. Ne ho installate 25, tra cui Red Flag Linux, la distribuzione del governo cinese. Ha lascia to alcuni effetti collaterali: ora all'avvio il computer, invece che -BIP-, fa una breve versione de L'internazionale in cantonese. Ho provato anche Crescent Moon Linux, la distribuzione di A1 Qaeda, ma ho lasciato perdere alla selezione della partizione di root: il puntatore era un piccolo aereo, la selezione un piccolo grattacielo che prendeva fuoco. Mi è sembrato un po' eccessivo; ma soprattutto, non c'era l'opzione per un installer testuale, cosa davvero grave.
Niente da fare: il bisogno alla bocca dello stomaco era rimasto, nonostante le 25 distribuzioni. Ho formattato e reinstallato Windows, erano 3 giorni che non lo facevo e cominciava ad essere instabile: nessun risultato utile per la mia situazione, ma ora ci mette 7 secondi in meno a riavviare. Solita sensazione alla bocca dello stomaco.
Ho cercato su motori di ricerca, mailing list e newsgroup (alt.mouth.of.the.stomach.various), ho anche consultato un paio di GNU/Linux HowTo a caso, per cui ora saprei usare Samba per condividere una vasca di pesci rossi usando segnali di fumo come canale wireless. Chissà, può sempretornare utile. Ma di soluzioni per questa sensazione di bisgno nessuna. Niente, nix, nada, nothing.

IN VISTA DI UNA SVOLTA
Alla fine ho fatto ciò che ogni informatico che si rispetti fa solo quando è VERAMENTE alla frutta: ho chiesto ad un amico. Aldo è un amico davvero stretto: a volte mi chiama anche se non ha un problema con il sistema operativo. Ed ogni tanto parliamo anche di cose che non hanno a che fare con il computer. Non che ci sia molto da dire, ma ci provo perché sembra fargli piacere. Qualche tempo fa, per esempio, mi diceva della sua bicicletta nuova. Gli ho chiesto se ci girava Linux e lui mi ha guardato strano; però ci ho provato.
Comunque, ho chiesto ad Aldo. Ci ha pensato un po' sopra, poi con una mano sulla spalla e guardandomi fisso negli occhi, mi ha detto: "Secondo me tu hai bisogno di una donna". Una donna! Normalmente mi sarei messo a ridere, avrei dichiarato che ho bisogno di una donna quanto ho bisogno di una memoria USB a forma di papero o di un Hub USB a forma di Godzilla. Però dentro di me, da qualche parte, sentivo che poteva avere ragione: che forse era quella la mancanza che avvertivo. Dopo tutto, io POSSIEDO una memoria USB a forma di papero(USB 2.0, 256 Mega, si illumina quando si trasferiscono i dati: http://www.thinkgeek.com/GADGETS/electronic/6a29 ed anche un Hub USB a forma di Godzilla http://www.charismac.com/Products/firedino/ Forse tutto ciò significa qualche cosa. Forse ho cercato di sublimare delle carenze di affetto (eppure, chi puo'resistere a un Hub USB a forma di Godzilla? Chi??). Forse ho davvero bisogno di una donna, perché da un po' cambiare i temi di KDE, gli zillioni di poligoni e raggiungere I'HI-SCORE mondiale di X-Bill non mi entusiasma come una volta.
Una donna. Sono corso a documentarmi, ed ho scoperto che:

  • le donne sono la parte femminile dell'essere umano, essenziali per la riproduzione;

  • non sono programmabili ad oggetti, anzi si arrabbiano moltissimo se trattate come tali;

  • contraddittoriamente, con loro è necessario usare metodi particolari, tali metodi non sono però documentati in nessun manuale di API: cercando "female handling howto" non si trova nulla di adatto a minorenni;

  • preferiscono argomenti di conversazione su abbigliamento, profumi e cose carine (cosa può esserci di più carino dell'Hub a forma di Godzilla? Gli diventa rossa la bocca quando è connesso!);

  • si incontrano FUORI, a meno che non ce ne sia già una in casa, per cui parte dei problemi sarebbero già risolti (e ne nascerebbero altri). A meno che non sia una "sorella" o una "madre", che non fanno al caso nostro;

  • gli informatici non hanno successo con le "donne". Strano: IO non ho mai provato a gareggiare con loro, non capisco come sia possibile sapere che non avrei successo.

AZIONE
Armato di tali conoscenze ho deciso di andare dove nessun informatico è mai andato prima: a cercarmi una donna. Seguono le mie osservazioni.

Giorno 1: uscito in strada, visto varie donne in giro. Trovarne una non sembra poi così difficile.Ne ho avvicinata una che, però, mi ha guardato con gli occhi sbarrati e si è allontanata affrettando il passo. Ho provato con un'altra, è successa la stessa cosa.Alla decima donna ho deciso di capire cosa c'è che non va in loro. Proverò a chiedere ad Aldo

Giorno 2: dice Aldo che dovrei vestimi in modo decente, farmi una doccia e lavarmi i denti. Gli ho fatto notare che ero perfettamente vestito (sandali, calzini verdi, pantaloncini corti, maglietta della Debian, vestaglia da casa), infatti non avevo preso freddo e non ero stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico (mi è successo un paio di volte, poi ho imparato che è meglio non avere organi genitali a penzoloni). Gli ho anche ricordato che mi ero già fatto la mia doccia mensile, nonché il mio lavaggio di denti. Dice che non basta. Cominciano a sembrarmi un po' esigenti, queste donne.

Giorno 3: lavato e vestito seguendo i consigli di Aldo: scarpe, calzini scuri, jeans lunghi senza macchie, maglietta grigia, camicia senza loghi: è incredibile che ce ne fosse una in casa, doveva essere del mio povero nonno. Non mi sento per niente comodo ma sono riuscito ad avvicinare alcune donne senza che fuggissero. Probabilmente il più è fatto. Alla prima ho detto: "vuoi venire a vedere il mio computer? È un SMP a quattro vie, 2 Giga di RAM, ricompila il kernel di Linux in dieci minuti e fa uno zillione di poligoni al secondo". Lei mi ha guardato stupita, ha detto "I don't speak English" e si è allontanata. Tutte io quelle strane le trovo. Anche la seconda ha fatto così. Pure la terza. Devo cambiare tattica. Aldo consiglia di non essere troppo monotono con gli argomenti, di parlare anche dei miei successi personali.

Giorno 4: sempre lavato e vestito (ma non farà male, tutto questo sapone?), ho provato con "lo sai che Linus Torvalds ha risposto per mail alla rata proposta di un nuovo modulo per il kernel?"; ma non ho avuto successo. Aldo consiglia di essere più giocoso.

Giorno 5: "Ieri a Ultima On-Line ho sconfitto il chierico nero di Asvalon in uno scontro all'ultimo sangue, quasi mi batteva quando il suo minotauro mannaro non-morto ha fatto il respawn, ma l'ho sorpreso con una pioggia di meteore urlanti: non ha avuto scampo", niente anche questa volta. Il mistero si fa più fitto. Dice Aldo che per strada è di solito più difficile: dovrei provare in un locale.

Giorno 6: mi sono recato nel locale che conosco meglio: ho avvicinato una donna al Computer Discount, stava guardando le stampanti e le ho spiegato i vantaggi dei modelli a cartucce ricaricabili. Sembrava interessata, però quando le ho proposto di venire a vedere come si faceva a casa mia ha detto "no, grazie".

Giorno 7: questa volta nel settore masterizzatori: l'ho illuminata sulla differenza tra DVD-RW e DVD+RW. Lei mi ha guardato decisamente riconoscente,ed ho capito che era fatta. Le ho proposto di venire a vedere come funzionavano i vari formati sui miei 6 diversi lettori DVD, di cui uno solo ed unicamente per gli Anime in giapponese: ha esitato, ma poi ha detto di sì. Stranamente, una volta a casa mia, si è portata la mano alla bocca, si è girata e è fuggita urlando qualcosa che, a causa della mano, non ho capito bene; credo "oiiioo checcchioooo", non ne sono certo. Aldo dice che, prima di portare una donna a casa mia, dovrei eseguire alcuni riti chiamati "riordinare", "pulire" e anche, pare, "lavare la biancheria sporca che comincia a mostrare segni di colture verdastre". Non so: io mi ci trovo bene, non capisco. Ad alcune mutande sul pavimento mi ci sono affezionato, si muovono e mi salutano quando passo.

Giorno 10: la pulizia ha richiesto più tempo del previsto. Alla fine sono riuscito a sistemare tutto, peccato aver dovuto usare il lanciafiamme. Sono sicuro che nel giro di qualche giorno l'odore di napalm se ne andrà. Aldo dice che verrà a trovarmi per vedere come va. Per ora continuo con le esplorazioni dell'universo donna. Dice Aldo che con locale intendeva un locale notturno. Sono andato in un pub, ho bevuto una birra e ho avvicinato una donna che mi aveva sorriso (credo che il mio inciampare su di un gradino per poi sbattere la fronte sul bancone abbia contribuito, ma noi seduttori non ci preoccupiamo dell'origine delle occasioni che ci si presentano, ci limitiamo a sfruttarle). Vicino al suo tavolo c'era una confezione di ForzaQuattro. Le ho proposto una partita: l'illusa ha accettato. Ho così dimostrato la falsità delle illazioni sull'insuccesso degli informatici con le donne: ho vinto tre volte di seguito. Poi le ho svelato il mio segreto: a ForzaQuattro non mi si batte. Le ho parlato alcune ore della mia abilità, di come sono invincibile, imbattibile, immarcescibile; lei ascoltava molto colpita, ma stranamente rifiutava di giocare ancora. Poi si è coperta il viso con un cuscino e ha finto di dormire: chiaro segno di interesse. Così le ho raccontato delle mie ultime 23 partite al torneo intercontinentale. Per qualche ragione non è voluta venire a vedere i miei 10 modelli diversi di ForzaQuattro.

Giorno 12: ieri ho riprovato con la mia abilità a ForzaQuattro, con il mio computer e con le mie gesta nei giochi di ruolo: incredibile, non ho avuto successo nemmeno questa volta. Queste donne sembrano proprio aliene: si interessano solo di chi parla di cose inutili. Questa sera, però, è venuto Aldo a trovarmi, era diverso dal solito. Avrei dovuto accorgermene subito. Le calze a rete mi avrebbero dovuto mettere sulla buona strada. Anche i tacchi a spillo. Se non altro, la scollatura e quello che c'era dietro alla scollatura. Ma ero distratto. L'ho fatto entrare, si è guardato attorno ed ha detto "carino, meglio dell'altra volta. Credevo però che tu avessi una carta da parati verde". "Era muffa" ho risposto. "Volevo chiederti che fine avevano fatto i rilievi floreali in bagno, ma forse è meglio di no" ha aggiunto. Si è avvicinato. A quel punto ho notato qualcosa. Forse la scollatura. O il rossetto: decisamente devo aver notato il rossetto. O i capelli. Forse il profumo muschiato. Insomma, qualche cosa ho notato, mi sono accorto che Aldo era diverso dal solito. Che mi guardava in modo diverso dal solito. "Non mi chiamo Aldo" ha detto Aldo non-Aldo, fissandomi negli occhi. Ancheio provavo a fissarlo negli occhi, giuro: ma c'erano tante cose che stavo notando in quel momento. soprattutto due. Dietro la scollatura. "Mi chiamo Katia, ho finto di essere Aldo per tutti questi anni perché stavo scrivendo un libro sulla comunità informatica italiana: volevo vedervi al naturale. Se mi fossi presentata come donna, mi avreste trattata diversamente" "." ho ribattuto prontamente, e con il mio solito spirito ho aggiunto: "...". "Ma ora basta. Ho consegnato il libro, non devo più mentire: soprattutto a te. "...!" ho risposto. Colpita, Katia ha sorriso e ha detto: "Baciami, stupido!"

Giorno 13: Katia mi ha fatto buttare l'Hub a forma di Godzilla, ma non importa: tra di noi va bene e non sento più quella sensazione allo stomaco. Ho dimostrato così che anche un informatico può sedurre una donna, basta che sia una scrittrice che si finge un uomo per documentare un libro sulla comunità hacker.

Buona fortuna a tutti i lettori.

































sabato 20 novembre 2004

A confronto Mac Giver era un pischello


Settimana all'insegna dell'arte di arrangiarsi:


  • Martedì dovevano arrivare in lab alcuni ospiti da una ditta. Si era deciso di piazzare alcuni degli esperimenti per mostrare il tipo di lavoro svolto. Durante la preparazione gli incidenti si sono susseguiti come nella migliore tradizione della legge di Murphy. Quando sembrava tutto a posto e mancavano pochi minuti ci siamo accorti che si era strappato un cavo elettrico. Non avendo tempo per una saldatura ho optato per sostituirlo con uno di quei fili di ferro che si usano per chiudere i sacchetti. Neanche a dirlo, non ha mai funzionato così bene.

  • Mercoledì era di scena una laurea in sede centrale. Parcheggio lontanissimo [...come in ogni buon centro storico che si rispetti... ] e parto. Mi accorgo dopo pochi passi che c'è qualcosa che non va... Mi si sta staccando una suola e non ho il tempo di tornare a casa a cambiare le scarpe. CI penso un attimo, levo la stringa e mi invento una serie di nodi degna di un profugo della campagna di Russia. Non se ne é accorto nessuno.
Che ci posso fare se sono cresciuto pensando che la migliore frase per rinfrancare l'autostima fosse: "Adoro i piani ben riusciti."


venerdì 19 novembre 2004

Un benvenuto a...


Sarà l'ispirazione della mamy che oggi ha deciso di cominciare le pulizie di Natale [...sisi, avete capito bene!...  ], sarà l'arrivo della nuova mascotte gentilmente realizzata da Esh ... fatto stà che oggi ho messo mano ad un piccolo restyle. Sto rimettendo in ordine gli smilies dei primi mesi di blog che erano andati in crisi con il cambio di dominio di splinder. La cosa durerà fino al giorno del giudizio, ma almeno so cosa fare per riempire il tempo se arriverò alla pensione. Ha fatto inoltre la sua aparizione la nuova mascotte del blog: il maialNino Vedremo il successo che avrà tra i lettori, al massimo lo buttiamo in salami.

giovedì 18 novembre 2004

Del maiale non si butta via niente, il maiale non butta via niente.


Rimanendo coerente a questa scuola di pensiero metto online un test arrivato via mail che, ovviamente, non poteva che essere:


Il Test del Maialino

PRENDI UN FOGLIO BIANCO (MI RACCOMANDO BIANCO CANDIDO) E DISEGNA UN MAIALINO. RICORDATI DI DISEGNARE ANCHE IL CORPO...
NON DEVI CONTINUARE IL TEST FINCHE' NON LO HAI DISEGNATO!

NON IMBROGLIARE, IL BELLO STA NEL MISTERO, HI HI HI. PRIMA DISEGNA IL MAIALINO! FATTO, SICURO? ADESSO VIENE LA COSA INTERESSANTE...

IL MAIALINO SERVE COME TEST DELLA PERSONALITA', BASATO SULLA PERSONA CHE DISEGNA.


  • SE IL MAIALINO E' STATO DISEGNATO SULLA PARTE SUPERIORE DEL FOGLIO: SEI POSITIVO E OTTIMISTA.

  • SE E IN CENTRO: SEI REALISTA.

  • SE E IN BASSO: SEI PESSIMISTA E HAI UNA TENDENZA AL NEGATIVO.

  • SE GUARDA VERSO SINISTRA: CREDI NELLE TRADIZIONI, SEI AMICHEVOLE E RICORDI FACILMENTE LE RICORRENZE, I COMPLEANNI....

  • SE GUARDA VERSO DESTRA: SEI INNOVATORE E ATTIVO, PERO' NON HAI UN FORTE SENSO DELLA FAMIGLIA, NON DAI IMPORTANZA ALLE RICORRENZE.

  • SE GUARDA DI FRONTE: SEI DIRETTO, TI PIACE ESSERE L'AVVOCATO DEL DIAVOLO E NON HAI PAURA DI AFFRONTARE LE DISCUSSIONI.

  • SE NEL DISEGNO CI HAI MESSO MOLTO DETTAGLI: SEI ANALITICO, PAZIENTE E FIDUCIOSO.

  • SE NON CI SONO MOLTI DETTAGLI: SEI EMOTIVO E INGENUO, NON SEI METODICO E RISCHI MOLTO.

  • SE HAI DISEGNATO MENO DI 4 ZAMPE: SEI INSICURO, O STAI VIVENDO UN PERIODO DI GRANDI CAMBIAMENTI NELLA VITA.

  • SE HAI DISEGNATO LE 4 ZAMPE: SEI TOSTO, OSTINATO E TI AGGRAPPI MOLTO AI TUOI IDEALI.

  • SE HAI DISEGANTO + DI 4 ZAMPE: SEI UN IDIOTA

  • LA GRANDEZZA DELLE ORECCHIE, INDICA COME SEI BUONO ASCOLTANDO GLI ALTRI: QUANTO PIU' GRANDI LE HAI DISEGNATE, MEGLIO E'.

  • LA LUNGHEZZA DELLA CODA, INDICA LA QUALITA DEL SESSO CHE MANTIENI: E, UNA VOLTA ANCORA, QUANTO PIU LUNGA E'... MEGLIO! E CHI NON HA DISEGNATO LA CODA E' MEGLIO CHE RIFLETTA!










martedì 16 novembre 2004

Tempi moderni... e ristretti


Andy Warhol disse "In futuro tutti saranno famosi per quindici minuti". Adesso che ci crediamo tutti [...e tutti siamo tanti... ] si é dovuto correre ai ripari. Trasmissioni cortissime per lasciare spazio al massimo della pubblicità, interviste televisive lampo ad esperti a cui si chiede ormai solo nome e cognome... e tesi espresse. Domani pomeriggio devo andare una scappata [...appunto... ] a vedere una discussione di tesi. Parlandone domenica all'ape ho scoperto che il candidato ha a disposizione 5 minuti per la presentazione più altri 5 per le domande... Ma cosa si racconta in 5 minuti? Niente! Giusto ci si presenta [...A meno di non fare come i pubblicitari che le diciture di legge le fanno leggere di corsa e tutte abbreviate... ] Per me é una dimostrazione di poco rispetto per i lavori dei propri studenti, ma dubito che chi ha deciso avrebbe il tempo di stare ad ascoltare le mie opinioni


Svegliarsi presto per andare ad orinare lontano


Questo vecchio detto padano ben rappresenta la mia giornata di oggi. Cominciata con una sveglia troppo anticipata e continuata con un'amena gita nella city per avere conferma che per la stagione primavera/autunno 2005 non porterò il grigioverde [...lo so che siete tutti più tranquilli a sapere i nostri confini non difesi da me... ]. Rientro di corsa in lab per scoprire che domani abbiamo ospiti in visita e bisogna riattivare i giocattoli per fare un po' di presentazione. Di nuovo di corsa ad una meravigliosa relazione sul senso dell'ingegnerità [...una di quelle cose che, in punto di morte, ti fanno riflettere se non potevi sfruttare meglio il tempo a tua disposizione... ]. A quel punto ero pronto a cominciare a lavorare... peccato fossero già le 18:30. Due ore di insano lavoro e poi sono strisciato a casa...


Stasera, mentre cenavo ho visto qualche flash di "58 minuti per morire". Adoro il finale dei primi 2 "Die Hard" che, dopo spargimenti di sangue incredibili, chiudono con questa canzone che invita al relax ed allo scazzo  ...


Oh the weather outside is frightful
But the fire is so delightful
And since we've no place to go
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!

It doesn't show signs of stopping
And I've bought some corn for popping
The lights are turned way down low
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!

When we finally kiss goodnight
How I'll hate going out in the storm!
But if you'll really hold me tight
All the way home I'll be warm

The fire is slowly dying
And, my dear, we're still goodbying
But as long as you love me so
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!


P.S. - Grazie a tutti quelli che, nelle varie forme dal piccione all'IM, mi hanno fatto gli auguri!



















sabato 13 novembre 2004

E con questa sono 27 anni che mi frega...


Stamattina porto la mamy al supermercato [...sembrava strano riuscire a dormire una mattina ogni tanto...] e lei ripesca continuamente la storia del "Lunedì é il tuo compleanno. Cosa vuoi per regalo?" ogni volta che vede qualcosa che LEI vorrebbe prendermi. Alla fine arriviamo a convenire sulla torta... peccato che debba farla io... quindi preparo la torta che piace a lei e che lei farà fuori.  A questo punto mi canto direttamente la canzoncina da solo e facciamo prima [...basta che non mi chiedete di farmi il ragalo da solo che non ho soldi... ]


Tanti auguri a me,
Tanti auguri a me,
Tanti auguri IlNino,
Tanti auguri a me!


...ok, ok! Torno ad impastare la crostata.




venerdì 12 novembre 2004

Acquisti letterari


Ieri mi sono concesso un paio di libri di Pratchett in lingua originale. Considerando che in Italia ci stanno mettendo una vita a tradurli e che di solito non é faciel trovare libri in lingua originale in giro qui in da noi mi sono detto "Carpe Jugulum!" :-D Peccato che adesso la pila dei libri che ho li da leggere sia più alta di me... mentre io sono alle prese con un Decreto Regio del '25.
Quello che segue é un pezzettino che si trova nel retro di "Small Gods"


In the beginning was the Word, and the Word was "Hey, you!"